La dermatoscopia è tecnica introdotta negli anni ’90 allo scopo di migliorare la diagnosi delle lesioni pigmentate della cute e di individuare i melanomi in una fase quanto più precoce possibile.
Questa metodica rappresenta un valido ausilio nella diagnosi delle neoformazioni pigmentate cutanee, in quanto consente non solo di diagnosticare circa il 20% di melanoma in più rispetto al solo esame clinico, ma anche di evitare molte asportazioni chirurgiche non necessarie di nevi benigni.
Attraverso l’osservazione della cute mediante il dermatoscopio, il dermatologo può osservare i caratteri morfologici delle lesioni melanocitarie non apprezzabili ad occhio nudo e che sono correlabili a specifiche alterazioni istologiche. L’epiluminescenza infatti, permette la valutazione diretta ed in modo assolutamente non invasivo ed indolore, di microstrutture anatomiche che si trovano all’interno della pelle.
L’esame di queste strutture epimicroscopiche e delle loro caratteristiche, consente di stabilire se una lesione pigmentata cutanea è di tipo melanocitico o non melanocitico e di discriminare, nell’ambito di quelle melanocitarie, quelle benigne da quelle maligne o “sospette tali”, poiché ritenute atipiche.
Questa tecnica è oggi ritenuta un fondamentale supporto strumentale in oncologia dermatologica, in quanto facilita la diagnosi delle lesioni pigmentate cutanee e del melanoma in fase precoce e riduce la necessità di eseguire escissioni chirurgiche inutili, di lesioni che maligne non sono. Inoltre, la digitalizzazione delle immagini e la loro archiviazione in un computer, consentono il controllo nel tempo delle lesioni pigmentarie ritenute sospette, attraverso il semplice confronto delle immagini.
LA MAPPA DEI NEI
Per poter tenere più facilmente sotto controllo i nevi, specie se sono numerosi o se sono a rischio, è bene sottoporsi ad un controllo dermatologico con l’esame dermatoscopico in epiluminescenza ed eventualmente farne un mappaggio (o mappatura).
Il Dermatologo mappa i nevi indicando la loro posizione su un disegno che riproduce il corpo oppure fotografa le varie parti del corpo, archiviando le foto in un computer per poterle confrontare in un tempo successivo.
Ciascun nevo viene indicato sulla foto con un numero o con una lettera alla quale corrisponderà una descrizione dettagliata oppure una foto di ogni singolo nevo sospetto visto in epiluminescenza, con il riscontro delle dimensioni in mm.
L’AUTOESAME DEI NEVI
Esso consiste in semplici gesti che aiutano a conoscere i propri nevi, il loro numero, la posizione, la forma, la grandezza ed il colore.
L’autoesame, non ha lo scopo di farsi da soli la diagnosi, ma di tenere sotto controllo nel tempo i propri nevi dopo che lo specialista dermatologo li abbia osservati e valutati con l’esame dermatoscopico.
Per un corretto autoesame è necessario spogliarsi completamente ed osservare tutta la superficie cutanea, incluso il cuoio capelluto e le pieghe interdigitali e la pianta dei piedi, facendosi aiutare da un familiare o utilizzando due specchi per evidenziare le zone meno accessibili.
Controllarli periodicamente con la semplice ispezione visiva, consente a chiunque di osservare se si sono verificate modificazioni e di sottoporre all’attenzione del proprio dermatologo di fiducia, uno o più nevi che destano sospetto o preoccupazione.
QUALI SONO I SEGNI PER SOSPETTARE DI UN MELANOMA?
l melanoma cutaneo è un tumore maligno che origina dai melanociti della cute e delle mucose, dai melanociti che costituiscono i nevi (i cosiddetti nevociti) e, molto più raramente, da melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, orecchio interno, meningi, tessuto adiposo). Il melanoma, insorgendo sulla cute, è facilmente visibile e pertanto può essere sospettato con un “autoesame della pelle”.
Anche se può insorgere su tutto l’ambito cutaneo, il melanoma è più frequente sulle gambe nelle donne e sul dorso nell’uomo.
Poiché non tutte le lesioni pigmentate della cute sono nei, un metodo di autoesame di semplice esecuzione è il sistema A B C D E.
SEGNALI D’ALLARME per il melanoma:
sistema ” A B C D E”
•A= asimmetria della lesione
•B= bordi irregolari, frastagliati
•C= colore policromo o nero
•D=dimensioni > 5 mm (diametro)
•E= evoluzione: modificazioni in dimensione, forma e colore in un breve periodo di tempo (6-8 mesi)
ATTENZIONE!
Talvolta il melanoma non presenta tutte le caratteristiche A B C D E: può mancare la A (è simmetrico), la B ( ha bordi lineari e regolari), la D (è piccolo con diametro inferiore a 5 mm). È presente però la C (colore policromo o marcatamente nero nelle lesioni più piccole).
Segnale d’allarme veramente importante è la E (comparsa recente in adulto e modificazioni in dimensione, forma e colore in un breve periodo di tempo: 6-8 mesi).
Nei soggetti che presentano numerosi nevi il melanoma si distingue perché, rispetto a tutti gli altri nevi, ha caratteristiche diverse (di regola è più nero e irregolare: viene chiamato “brutto anatroccolo”).
Nel caso si riscontrino lesioni pigmentate sospette, è bene sottoporsi tempestivamente ad una visita presso l’ambulatorio dermatologico di riferimento per una più accurata diagnosi. È importante quindi conoscere la propria pelle e osservare il comportamento delle lesioni pigmentate ponendo attenzione all’epoca d’insorgenza.
Chi può considerarsi “a rischio” ?
Tutti noi possiamo sviluppare un melanoma.
Il rischio è maggiore se si risponde in modo affermativo ai quesiti che seguono:
1. Pelle, capelli ed occhi chiari, facilità alle scottature solari.
2. Precedenti di scottature solari gravi durante l’infanzia o l’adolescenza.
3. Numerose lentiggini.
4. Abuso di lampade abbronzanti.
5. Più di una cinquantina di nei.
6. Casi di melanoma personale o familiare.
7. Nevi di forma, dimensioni, colore molto vari.
QUANDO E’ NECESSARIO CONSULTARE UN DERMATOLOGO?
• In presenza di nei congeniti di grosse dimensioni
• Se sono presenti molti nei, specie se la pelle è chiara, i capelli sono biondi o rossi, gli occhi azzurri e se ci sono state scottature al sole nell’infanzia;
• Se è presente un neo irregolare, di diametro superiore a 5 mm, ma soprattutto nel caso si noti la comparsa di: un nuovo neo dopo i 40 anni insorti da poco tempo e che tendono a crescere piuttosto rapidamente
– un neo in una persona con familiarità di melanoma
– un neo in soggetto che è stato sottoposto a trapianto d’organo
– un neo che si modifica nel suo aspetto abituale: E
– un neo che abbia le caratteristiche A – B – C – D
IN CASO DI SOSPETTA DIAGNOSI DI MELANOMA, COSA BISOGNA FARE?
Una volta che dalla visita specialistica si sospetti un melanoma, la lesione deve essere asportata completamente per via chirurgica con una escissione che comprende 3 mm di cute normale circostante (biopsia escissionale).
L’esame istologico è fondamentale per la diagnosi definitiva e per stabilire lo spessore del melanoma che è il parametro prognostico più importante. In misura diversa a seconda dello spessore e del tipo del melanoma (nodulare, ulcerato) si procede ad una ulteriore escissione di 1-2 cm di cute perilesionale. Per i melanomi superiori a mm 1 di spessore deve essere eseguita l’asportazione del “linfonodo sentinella”, il primo che drena la linfa dal melanoma.
Questo per una più accurata pianificazione terapeutica, l’asportazione chirurgica, eseguita tempestivamente, per melanomi di basso spessore (fino ad 1 mm) è da sola garanzia di guarigione in oltre il 90% dei casi.
Fonte: L.I.L.T.