Dermatosi cronica a lenta remissione spontanea che interessa il follicolo pilosebaceo, la cui lesione elementare è il comedone.
Colpisce l’adolescenza ed è lievemente più frequente nei maschi. Il decorso è caratterizzato da periodi di esacerbazione e remissione clinica.
Le sedi elettive sono il viso, il dorso, le spalle e la regione pettorale.
Il comedone è una dilatazione dell’infundibolo del pelo contenente cheratina, lipidi, batteri (specialmente Propionibacterium acnes) e peli.
Si distinguono comedoni aperti con orifizio dilatato di colore scuro (punto nero) e comedoni chiusi con orifizio molto piccolo.
Classicamente, si usa dividere la patologia in forma comedonica, papulo-pustolosa e nodulo-cistica (o conglobata), che corrispondono rispettivamente a un grado lieve, moderato e grave; in realtà c’è un notevole polimorfismo clinico ed evolutivo con coesistenza di comedoni, papule, pustole, noduli, ascessi e cicatrici.
EZIOPATOGENESI
La cheratinizzazione della parte inferiore dell’infundibolo indotta dagli ormoni androgeni causa l’ostruzione dell’infundibolo e quindi il comedone. All’interno del comedone, la quota lipidica, costituita prevalentemente da triglicerici, viene idrolizzata da P. Acnes con conseguente liberazione di acidi grassi. Questi filtrano nel derma richiamando neutrofili che danno luogo alla pustola. L’immunità è fondamentale nel decidere la gravità dell’infiammazione. Nella donna, l’aumento esogeno o endogeno (ovaio policistico) degli androgeni circolanti, è fattore aggravante.
TERAPIA
La terapia medica può essere locale o sistemica a seconda dello stadio clinico-evolutivo.
Fonte: Manuale di Dermatologia Medica e Chirurgica. Cap.21.